Anno: 2009

Medea

Medea la straniera. Medea la donna tradita. Medea la moglie che si vendica uccidendo i suoi stessi figli, perchè il marito Giasone non abbia alcuna...

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Se Sofocle vide questi parallelismi, non solo la profonda pietà religiosa di Edipo ma anche la sua collera e la sua protesta di innocenza morale suggeriscono come lui stesso possa essersi sentito alla fine della sua vita, quando l’aristocrazia era corrotta, la democrazia mal funzionante e la vita politica costruita sulle menzogne e sugli interessi personali. Soprattutto, nell’ Edipo a Colono, il vecchio Edipo rivendica continuamente la sua innocenza. Non aveva intenzione di fare ciò che il destino lo aveva obbligato a sopportare, ma era devoto agli dei e ad Atene, la grande città a cui adesso dedicava il suo destino.

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Edipo e Medea sono colti entrambi sul punto di un passaggio capitale, mentre stanno distaccandosi dalle loro storie scabrose costellate di crimini assoluti, inconsapevoli e non voluti da uno, lucidamente premeditati dall’altra. Sono entrambi personaggi scomodi, incutono paura e possono suscitare ripugnanza, ma in prossimità di Atene e dell’ospitalità che vi trovano prendono un’altra dimensione.

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L’Edipo a Colono non è affatto una storia di redenzione come potremmo concepirla noi nello stile dostoevskiano di Delitto e castigo, che presuppone una nozione ormai cristiana di colpa e perdono. È la storia di una partita, che Edipo vuole giocare fino in fondo per risolvere il rebus della sua storia, o meglio per esprimerlo compiutamente, perché di soluzioni vere e proprie, vale a dire realizzate ed agite a livello dei “fatti” (pragmata), non se ne danno nell’opera.

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Ai nastri di partenza le rappresentazioni classiche di Siracusa

Tutti e tre gli spettacoli della stagione 2009 sono incentrati sui motivi dell’esilio e dell’asilo. I protagonisti sono sospesi tra due culture e due appartenenze, sono nello stesso tempo prossimi ed estranei per coloro da cui si distaccano e per coloro che li accolgono. La scelta dell’Inda per la stagione teatrale 2009 vuole essere una riflessione, un “viaggio” che parta proprio da Siracusa e dalla Sicilia, terra di frontiera del Mediterraneo, da sempre luogo di incontro, di contraddizione, di confronto e, attraverso esso, di ri-definizione delle identità. Tema quanto mai attuale e universale, capace di farsi metafora dell’uomo e del mondo all’interno del mistero, dell’unicità e della non riproducibilità del Teatro.

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Il teatro nei prossimi mesi

Con la speranza di buone previsioni meteorologiche, stanno ormai quasi per accendersi le luci sull’Estate teatrale 2009. Tentiamo perciò di abbozzarne un primo panorama, nonostante molti cartelloni siano ancora incompleti. Si comincia, come ogni anno, dal teatro Greco di Siracusa

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Siracusa: mare, teatro e night life

Sofocle ed Euripide passeggerebbero volentieri sul Lungomare di Ortigia all’ora del crepuscolo, quando il sole all’orizzonte è una palla di fuoco che ipnotizza lo sguardo e nobilita con i suoi ultimi raggi anche gli angoli più cupi e disastrati del vecchio centro storico. Come altri, a quell’ora, siederebbero ai tavoli di un caffé per sorseggiare un tradizionale latte di mandorla o l’aperitivo del momento. E si lascerebbero andare a pensieri, descrizioni, elucubrazioni sulla vita, la morte, il destino…

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L’Istituto Nazionale del Dramma Antico aderisce, su invito del Ministro ai BB. CC. Sandro Bondi, alla Settimana della Cultura (18-26 aprile 2009), con due eventi che celebrano la storia e l’attività dell’INDA.
Una mostra. E delle stelle veggo l’antico concilio, 1913. La nascita della Scuola Siracusana, un percorso che parte dai primi passi del Comitato per le Rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa e che, alla presenza dei “padri fondatori”, si snoda attraverso i documenti costitutivi, i “comandamenti” dell’Istituto in fieri, fino alla messa in scena dell’Agamennone il 16 Aprile del 1914. Il 23 aprile sarà invece un Ensemble, oltre 250 ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori, a intonare sul Sagrato del Duomo l’Inno alla Gioia di Beethoven. Il gruppo canoro, formato per l’occasione sotto la direzione del Maestro Salvo Sampieri, e accompagnato dall’orchestra della Civica Scuola Musicale Privitera, prenderà parte alla messinscena di Canti e Suoni dall’Orestiade, spettacolo prodotto dalla Fondazione INDA, ideato dal Sovrintendente Fernando Balestra, allestito da Tatiana Alescio e recitato da un coro di attori siracusani.

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“Canti e suoni dall’Orestiade” al Teatro Concordia

Mentre noi seguivamo le diverse avventure di Oreste, in effetti assistevamo al sorgere e allo svilupparsi della legge attraverso le successive fasi dell’evoluzione sociale.
L’omicidio, che in origine era considerato un’offesa che spettava ai parenti della vittima vendicare e in seguito una profanazione da espiarsi in base alle prescrizioni di una casta sacerdotale aristocratica, diventa ora un delitto che deve essere sottoposto al giudizio di un organo popolare “legalmente” nominato.
Il regno della legge è iniziato.

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Seguendo la chiara linea tracciata dai tre drammi in cartellone (Medea di Euripide, Edipo a Colono di Sofocle, Le Supplici di Eschilo), l’Istituto Nazionale del Dramma Antico organizza l’8 e il 9 maggio, in apertura della stagione teatrale 2009, un convegno di studi interamente dedicato al tema dello straniero.

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