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“Canti e suoni dall’Orestiade” al Teatro Concordia

da | Apr 10, 2009

Mentre noi seguivamo le diverse avventure di Oreste, in effetti assistevamo al sorgere e allo svilupparsi della legge attraverso le successive fasi dell’evoluzione sociale.
L’omicidio, che in origine era considerato un’offesa che spettava ai parenti della vittima vendicare e in seguito una profanazione da espiarsi in base alle prescrizioni di una casta sacerdotale aristocratica, diventa ora un delitto che deve essere sottoposto al giudizio di un organo popolare “legalmente” nominato.
Il regno della legge è iniziato.

Con queste parole, contenenti un importante e attualissimo messaggio rivolto ai giovanissimi spettatori del Liceo classico “Leopardi” di San Benedetto del Tronto e del Liceo Classico “Stabili” di Ascoli Piceno si è conclusa la rappresentazione che si è tenuta giovedì mattina, 2 aprile, al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto.
L’INDA, con la collaborazione del dirigente scolastico del Liceo Classico Statale “Leopardi”, Prof.ssa Silvana Giordano, ha mandato in scena lo spettacolo “Canti e Suoni dall’Orestiade”, un performance di musiche e parole tratte dalla trilogia di Eschilo.
Lo spettacolo nasce da un’idea di Fernando Balestra, sovrintendente della fondazione INDA ed è stato curato, nell’allestimento e drammaturgia da Tatiana Alescio.
La messinscena, un’antologia dei passi cruciali dell’intera Orestiade, si propone come un vero percorso tragico attraverso i momenti corali della trilogia e i momenti recitativi, tutti particolarmente intensi in cui si riafferma la centralità del coro, con musiche, parole, e gesti.
“Canti e suoni dall’Orestiade” è idealmente dedicato al padre ideatore delle Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa, Ettore Romagnoli, a cui si devono importanti studi sul coro.
La regista, Tatiana Alescio, sostiene che rivolgere alle scuole lo spettacolo “Canti e Suoni dall’Orestiade” – “sia una occasione preziosa per offrire ai ragazzi un saggio della unicità e della universalità del teatro classico, anche a distanza di più duemila anni, e per diffondere quei valori assoluti su cui fondare la propria vita: diritto, giustizia, democrazia”.
“L’esperienza di questa tournée,- secondo la Alescio-, ha consentito alla compagnia la possibilità di continuare ad affinare le tecniche e “sperimentare” nuove soluzioni, adattandole di volta in volta allo spazio teatrale e alle sue peculiarità; chiaro esempio è stata la rivisitazione della scenografia e ancora le sostituzioni che caratterizzano uno spettacolo dinamico come “Canti e suoni. Innovazione sperimentale è stata quella di affidare al coro di donne il racconto del Messaggero che rappresenta un momento di passaggio: individualità ben definite che narrano il ritorno del vincitore di Troia, si uniranno successivamente in un’unica voce, con uguale sentire ed intenti comuni. Per un teatro che fa scuola ed è scuola. Un teatro in movimento”.
“Canti e Suoni” propone una sintesi della monumentale trilogia di Eschilo: ne sono difatti presenti tutti i personaggi e le loro vicende sono narrate fedelmente e nel rispetto della cronologia proposta dal testo originale. Ciò che lo distingue e lo rende uno spettacolo unico è il particolare rilievo dato al coro, vero elemento portante nel susseguirsi degli avvenimenti ( dal racconto del messaggero, alla profezia di Cassandra, dalla visione piena di orrore della Pizia all’assoluzione di Oreste sancita dal tribunale dell’Areopago e da Atena), sia per la costante presenza in scena, sia perché composto da attrici-cantanti di straordinario talento, capaci di trasmettere – attraverso suoni, colori, movenze – tutta la forza ed il vero spirito di un popolo che rivendica un preciso senso di appartenenza.
E’ proprio questa forza a rendere credibile il coro concedendogli, parola dopo parola, libero accesso direttamente al cuore dello spettatore che ne resta affascinato e rapito. Le coreografie che a volte si tingono di tribale, i costumi classici, le musiche ammaliatrici completano e donano armonia all’insieme in un crescendo di emozioni. Il coro torna al centro, come vuole la sperimentazione dell’INDA.

L’INDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico, nasce dall’iniziativa di un aristocratico siracusano, il Conte Mario Tommaso Gargallo. Nel 1913 si costituisce un Comitato promotore composto da un gruppo di intellettuali e appassionati di teatro uniti da un progetto ambizioso: ridare vita al dramma antico restituendolo al suo “spazio naturale”, il Teatro Greco di Siracusa. Il primo Ciclo di Spettacoli Classici viene inaugurato il 16 aprile 1914; dopo l’interruzione degli spettacoli causata dalla prima guerra mondiale, le Rappresentazioni Classiche ritornano sulla scena del Teatro di Siracusa nel 1921. Intanto nel 1925 il Comitato costituitosi dodici anni prima è trasformato in Istituto Nazionale del Dramma Antico ed eretto a Ente morale. Con la messa in scena delle Nuvole di Aristofane, nel 1927, la commedia antica entra a far parte a pieno titolo del cartellone degli spettacoli.
L’attività svolta in più di novanta anni mira a valorizzare la cultura classica, favorendo la nascita di una koiné culturale capace di contenere – sotto il segno del Teatro Antico – esperienze e sensibilità diverse.
L’INDA non limita la propria attività al Teatro Greco di Siracusa, sebbene questo straordinario monumento ne sia sede e fonte di ispirazione primaria; dal 1929 numerose rappresentazioni hanno avuto luogo a cura dell’INDA in altri teatri greci e romani (Segesta, Palazzolo Acreide, Taormina, Tindari, Pompei, Benevento, Gubbio, Fiesole, Luni, Trieste) e in altre sedi particolarmente suggestive (Agrigento, Selinunte, Paestum e Urbino). Il teatro greco di Palazzolo Acreide ospita inoltre il Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani che nel 2009 giunge alla sua XV edizione. La manifestazione è rivolta agli Istituti superiori e alle Università, che attraverso le rilettura dei classici latini e greci rappresentano le pièces teatrali nell’antica cavea.

Nel maggio 2008 sono stati protagonisti al Festival tremila giovani italiani, europei e dei paesi del Mediterraneo (Tunisia, Francia, Spagna, Ungheria, Lituania, per citarne alcuni) con un coinvolgimento di ottanta istituti. Tra questi anche il Liceo Classico “LEOPARDI” con la rappresentazione della commedia di Aristofane “Le rane” e di un dramma satiresco “Il Ciclope” di Euripide. Anche quest’anno, nel mese di maggio, i giovani attori del “Leopardi” saranno presenti a Palazzolo Acreide con “Le Baccanti , ambigue troppo ambigue”, tratto dalle “Baccanti” di Euripide, per la regia di Matteo Ripari; assisteranno, inoltre, come è tradizione del liceo, al Teatro greco di Siracusa, alla messinscena di Medea di Euripide ed Edipo a Colono di Sofocle.

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