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Bellezza del luogo e fascino della poesia. Tornano ad affollarsi gli spalti del Teatro Greco di Siracusa.
La regia di Daniele Salvo opera in pieno rispetto del testo diligentemente tradotto da Guido Paduano e sfrutta bene l’immenso spazio scenico nel qualo lo scenografo Jordi Garcés presenta un’ansa di mare che personaggi e coro a più riprese attraversano in gioco coreografico di grande spettacolarità.
In Fedra l’infelice regina diventa una delle figure più grandiose della letteratura greca. Con buon risultato, muovendosi tra schemi classicheggianti e apertura al moderno ad allestire è toccato a Carmelo Rifici.
E bene a svolgere il loro compito gli attori, costretti a cimentarsi con la sapiente, meditatissima ma irta di difficoltà traduzione di Edoardo Sanguineti. Nuova, colorata di nobile sintassi, e tra le cose più discusse di questo XLVI Ciclo di Rappresentazioni Classiche.