Corriere della Sera, 2 Ottobre 2017
Corriere della Sera
Ficarra e Picone: debuttiamo con Aristofane, un’incoscienza
Scopri il calendario della nuova stagione teatrale 2017 Eschilo | Aeschylus Traduzione: Giorgio Ieranò Regia: Marco Baliani Euripide | Euripides...
di Claudia Provvedini, Corriere della Sera, 29 maggio 2014
Se Aristofane incontra Totò
Uccelli è uno spettacolo in ogni senso felice nel quale vanno sottolineate le prove dei protagonisti Mauro Avogadro e Sergio Mancinelli, dell’Upupa Rocco Castrocielo e di Valentina Rubino (per il suo strabiliante falsetto), che è Iride (….) La Torre
Speculari paiono le due tragedie(…) che l’INDA ha scelto per le rappresentazioni, en plein air e in piena salute, al Teatro greco di Siracusa…
Nel Filottete di Borgia c’è la bella scena di Maurizio Balò; ci sono i movimenti del Coro, che canta in greco; e c’è un suggestivo finale, con Filottete che se ne va in barca, su una piattaforma che sembra davvero il mare. Tutto come fosse reale, ossia più mitico del mito.
Nella Andromaca di Euripide tutto è femmina: sensiilità, sesso, fragilità, forza nelle viscere: ponti su cui passa sicura la regia di Luca De Fusco …
Con l’Aiace di Sofocle si apre la rassegna di spettacoli estivi dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico al Teatro Romano di Tuscolo, a Frascati.
Elisabetta Pozzi e Albertazzi, i lottatori
L'intensità dei protagonisti trascina ogni sera ino a 6 mila spettatori, avvolti dalla scena di Fuksas: un catino-specchio che taglia in verticale...
Il suo film condanna senza appello il capitalismo selvaggio, ma ne esiste uno dal volto umano? «Quello oggi in Polonia è comunque preferibile al vecchio socialismo. Abbiamo migliori strutture sanitarie e un’istruzione più diffusa. Ciò non significa che sia un buon sistema», conclude il regista che nel 2009 allestirà a Siracusa una «Medea» con Elisabetta Pozzi.
Carriglio ha ben saputo tracciare quel ponte che unisce classico a contemporaneo dandogli con decisione i tratti della conquista del Diritto. (…) in uno spettacolo che ha saputo cercare nel paesaggio codificato dal mito quei segni che permettono di trovare le ragioni dell’ oggi.
Carriglio trasforma il coro in popolo e, partendo da una convenzionalità di cori cantati – le belle musiche sono di Matteo D’Amico -, esalta la centralità del popolo stanco di guerra che chiede di poter far sentire la sua voce mentre il potere chiuso nel suo formalismo diventa bolso e infiacchito, come il re Agamennone vecchio eroe non eroe ben interpretato da Giulio Brogi, o vanesio, come l’Egisto di Luciano Roman. Clitennestra, l’intensa Galatea Ranzi, è un’anima persa, un essere che ha segnato il suo tempo di vendetta che tramonterà, nella seconda parte dell’Orestiade, con la nascita di una società che delega al diritto il compito di risolvere i conflitti.
Quasi duemilacinquecento anni sono passati, l’emozione è la stessa. Mai, come oggi, le due tragedie sono state così attuali. Poco importa che i personaggi siano mitici, che le storie siano collocate in un mondo lontano: così voleva la regola della “distanza tragica”.