UOMINI E DEI

Zeus è in conflitto assoluto con gli uomini e con chi li difende, in Prometeo . Gli altri dei ostili, Efesto ed Ermes, compaiono in scena, Zeus no. Divinità lontane o conflittuali anche in Medea. L’eroina invoca Giustizia, invoca Apollo , che non ha permesso alle donne di esprimersi con l’arte “contro la stirpe dei maschi”, finchè il Sole la porta in salvo nella scena finale . Medea è tragedia sostanzialmente condotta in assenza degli dei, assenza però assai diversa da quella di Prometeo , che registra attacchi ad un sistema religioso e celeste, sistema che qui non esiste , il dramma è tutto umano. Nella Pace , il dio Ermes affianca Polemos (Guerra) contro ogni tentativo umano di recuperare nei cieli Eirene ( Pace) , cambiando idea solo a metà commedia. Gli dei ostacolano o aiutano gli uomini? L’Olimpo , di partenza, è loro ostile in queste tre ‘pièces’ , scritte e allestite nello spazio di mezzo secolo in Atene , dal 460 a. Ch. (forse) di Prometeo al 431 a. Ch. di Medea e al 421 a. Ch. della Pace. Nella tragedia di Eschilo, è noto, agiscono solo dei e semidei, con l’unica eccezione della vacca Io, metà donna e metà bestia. E’ l’unico caso in tutto il dramma antico. Zeus però alla fine sprofonda il semidio ribelle nel ventre della terra, e i loro rapporti restano irrisolti, mentre Medea e Trigeo volano nel cielo verso i loro obiettivi. Tanto i due protagonisti tragici quanto quello comico agiscono in sostanziale ‘autonomia’, le leggi che li motivano sono le loro proprie leggi, non quelle olimpiche. Tanto che una tragedia e la commedia , Prometeo e Pace, sembrano l’una la parodia dell’altro. Prometeo ruba qualcosa che gli uomini non avevano , il fuoco. Trigeo recupera quello che agli uomini era stato rubato, la pace. Prometeo si salva perché conosce il segreto di Zeus, Trigeo perche conosce un complotto contro gli dei (vv 403-404).