Fuksas debutta a teatro. Dopo una carriera votata soprattutto alla grandi opere urbanistiche, costellata da premi internazionali ma anche da polemiche roventi, e dopo aver guadagno comunque nel bene e nel male lo status di superstar dell’architettura, il progettista diventa scenografo. Per la sua première assoluta, che in qualche modo compensa il rimpianto per un progetto rimasto in passato sulla carta, un teatro per Vittorio Gassman a Roma, ha scelto una cornice di rilevanza storica e artistica internazionale, il Teatro Greco di Siracusa. In vista della cinquantacinquesima edizione del Festival che ha riportato in vita, di fronte a platee di tremila-quattromila spettatori, e quest’anno, dal 9 maggio al 21 giugno, sarà dedicato al tema dell’ immigrazione, dell’impatto tra culture diverse, l’Istituto nazionale del Dramma Antico gli ha affidato l’ambientazione di “Edipo a Colono” e di “Medea”. Superstar ma consapevole di lavorare in un sito archeologico tanto prezioso, Massimiliano Fuksas ha promesso che non sarà invasivo. Ne ha parlato ieri a Genova,Fernando Balestra, direttore dell’Inda, nel corso di un incontro con gli insegnanti e gli studenti del liceo classico Doria. L’incontro al quale hanno preso parte anche la professoressa Margherita Rubino, appena nominata “dramaturg” all’Inda e Elisabetta Pozzi, fa parte di una tournée organizzata nelle più grandi centri del Nord Italia. In questa edizione 2009 l’impatto del diverso si svilupperà non soltanto attraverso il peregrinare di Edipo e nella Medea di Euripide ma anche con le “Supplici” di Eschilo. La storia delle figlie di Danao che fuggono dall’Egitto, sarà dedicata a 283 clandestini morti a Porto Palo e sarà rappresentato, per la prima volta nella storia del Festival, a Malta.
La rappresentazione, che coinvolgerà attrici di diverse provenienze e diverse etnie, sarà accompagnata da un convegno al quale prenderanno parte letterati e magistrati. E con questo sembra chiaro che l’isola non ha soltanto l’intenzione di valorizzare i suoi siti archeologici ma anche di proporsi come interlocutore, o come ribalta politica delle grandi questioni del Mediterraneo. Il teatro ispira la politica.