Immaginate per l’opera tripartita con cui Eschilo vinse gli agoni tragici di Atene nel 458 a.C. (l’unica giunta fino a noi in forma completa), il palazzo della Civiltà
e del Lavoro, nel cuore dell’Eur romano. Immaginate ancora che una saetta separi un largo brandello, in forma di triangolo rettangolo, dal resto dell’edificio. La base maggiore poggiata al suolo; fino al sole, una scalinata immane, candidissima. A fianco, un’alta torre cilindrica (citazione del Piacentini della Stazione Termini) si lascia percorrere da una scala in ampie spire, anch’essa bianca. 28.04.2008, Il Messaggero, articolo di Rita Sala
Orestea Eschilo fa giustizia
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