La Fondazione INDA ha accolto l’invito del Parco archeologico di Ostia antica a partecipare alla “Chi è di scena! Cento anni di spettacoli a Ostia antica (1922 – 2022)” la lunga storia di manifestazioni che si sono tenute, e che ancora si svolgono, nel teatro romano.
L’esposizione, curata da Alessandro D’Alessio, Nunzio Giustozzi e Alberto Tulli, con il supporto di Electa, resterà aperta al pubblico dal 21 maggio al 23 ottobre 2022.
La Fondazione INDA, di concerto con la Soprintendenza Archivistica Regionale e la Soprintendenza di Siracusa esporrà il manifesto realizzato da Mario Sironi nel 1949 per Medea di Euripide. Il restauro dell’opera è stato realizzato con il contributo di Electa; per la prima volta sarà possibile anche ammirare l’abito del coro degli Uccelli di Aristofane del 1947 conservato nell’Archivio della Fondazione INDA. Mostre di così alto valore sono un’occasione per mettere in luce il grande patrimonio archivistico dell’INDA. L’archivio della Fondazione INDA dichiarato dalla Sovrintendenza Archivistica Regionale di interesse storico particolarmente importante con il decreto n° 7/2013 del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, raccoglie un’amplissima collezione di documenti, immagini, bozzetti e materiali. Nella sede dell’INDA, a Palazzo Greco, si può così consultare un patrimonio librario, documentale e artistico. Un patrimonio che costituisce una risorsa rilevante per uno studio storico della messinscena teatrale nel teatro all’aperto, dei grandi temi di storia della tradizione classica, ma anche una base di dialogo da cui partire per avviare una riflessione sull’eredità dell’Antico nel mondo contemporaneo
L’esposizione è introdotta da una sezione incentrata sul monumento. Dagli scavi di Rodolfo Lanciani del 1880/81 – che portarono al rinvenimento di due epigrafi consentendo la datazione dell’edificazione del teatro all’età augustea e il suo rifacimento in età severiana – a quelli di Dante Vaglieri nel 1907 attestati da una nutrita documentazione fotografica – dello stesso Vaglieri e di Italo Gismondi, forse gli autori dei primi scatti stereoscopici – che portarono all’isolamento e al consolidamento dell’edificio e all’analisi complessiva della struttura, fino a quelli di Calza che prima scavò e ricostruì la cavea e in un secondo momento riedificò ulteriori parti del teatro. Anche i prossimi lavori di restauro indetti da Alessandro D’Alessio, Direttore del Parco archeologico di Ostia antica, che interesseranno il monumento tra quest’anno e il prossimo, trovano uno spazio dedicato in mostra con tavole illustrate.
I numerosi materiali, provenienti dagli archivi della Biblioteca Museo Teatrale SIAE, della Fondazione INDA, di Cinecittà Luce e degli artisti, tra cui l’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti, e da numerose collezioni private come la Collezione Andrea Sironi-Strauβwald, sono esposti all’interno dei fornici del teatro stesso, in quattro moduli espositivi disegnati site-specific dallo studio Stefano Boeri Architetti: pensato in continuità con le forme del teatro, il progetto si adatta alle diverse spazialità dell’area creando un percorso espositivo dal linguaggio contemporaneo all’interno del contesto archeologico. Da un manifesto del 1949 di Mario Sironi è tratta l’immagine coordinata della mostra, realizzata dallo studio Leonardo Sonnoli.