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Garozzo: “Ogni anno assistiamo a una magia”

da | Apr 21, 2015

 Presidente, Giancarlo Garozzo

Presidente, Giancarlo Garozzo

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’INDA di Gaspare Urso Il presidente dell’Inda è Giancarlo Garozzo, che è anche sindaco di Siracusa. Trova “una bellissima responsabilità” quella di presiedere la Fondazione ed è pienamente consapevole che l’Inda si definisce in rapporto al Teatro greco. Sono due “pezzi” dell’anima di Siracusa… La nomina a presidente dell’Istituto nazionale del dramma antico non può non portarti a pensare alla storia di questa prestigiosa istituzione. Ti soffermi per un momento sulla soddisfazione personale ma poi guardi a un cammino fatto tanto dalle parole dei grandi drammaturghi quanto dai volti di chi ha dato vita a personaggi come Medea, Edipo, Aiace, Oreste. Fai i conti con una storia che ha visto protagonisti interpreti come Vittorio Gassman, Valeria Moriconi, Giorgio Albertazzi, Salvo Randone e Ugo Pagliai, registi come Irene Papas, Luca Ronconi, Peter Stein e autori come Pier Paolo Pasolini, Salvatore Quasimodo e Vincenzo Consolo. E’ una bellissima responsabilità quella di presiedere questo istituto e lo è ancora di più perché la storia dell’Inda è legata strettamente a quella del Teatro Greco, uno dei simboli di Siracusa in tutto il mondo. Sulle pietre di questo meraviglioso sito si sono sedute intere generazioni, milioni di spettatori che hanno potuto vivere emozioni indimenticabili ed è in questo teatro che ancora oggi ci fermiamo a riflettere e a discutere su temi che ci toccano tutti da vicino. L’Inda e il Teatro Greco sono l’essenza stessa dell’anima di Siracusa perché si portano dentro e contribuiscono a fare vivere i germogli di una cultura che ha fatto nascere la nostra città. Un dialogo, quello tra antico e moderno, reso possibile da una macchina teatrale capace di allestire tre diversi spettacoli contemporaneamente all’interno di uno scenario come quello del Teatro Greco che non ha eguali nel mondo. Ogni anno oltre 500 persone si mettono al lavoro per rendere possibile una vera e propria magia. L’istituto nazionale del dramma antico è una risorsa non solo rispetto al rinnovarsi di una sfida culturale, quella di ridare vita al dramma antico restituendolo alla scena di un grande teatro, ma anche perché crea un importante indotto economico per tutto il territorio siciliano. Da un lato c’è il ritorno economico in termini di presenze turistiche, grazie alle migliaia di spettatori che ogni anno scelgono di assistere agli spettacoli classici, dall’altro ci sono appunto le decine di ditte che sono ciascuna una parte fondamentale in un ingranaggio che altrimenti non potrebbe funzionare. Penso anche che sia fondamentale la collaborazione con la Regione per consentire all’Inda di continuare la propria missione e al tempo stesso individuare quelle strade indispensabili per fare veramente della cultura e del turismo una risorsa per tutta la Sicilia. E se Teatro Greco e Inda sono pezzi dell’anima di Siracusa, tra le decisioni prese dal consiglio d’amministrazione c’è quella di “aprire” il teatro e il ciclo di spettacoli classici nelle “giornate siracusane”. Le rappresentazioni classiche sono una festa per tutta la città, un momento atteso che in tanti ricordiamo fin da piccoli. E’ per questo che in un momento in cui tante famiglie sono in difficoltà, a tutto il consiglio d’amministrazione è sembrata una scelta opportuna quella di offrire la possibilità a quanta più gente possibile di assistere agli spettacoli. Mi piace però sottolineare anche la decisione di portare avanti l’attività dell’Istituto all’insegna della trasparenza, partendo dalla scelta dei tre nomi da presentare al ministero dei Beni culturali per la scelta del sovrintendente. Come vede la “sua” Inda nella strada verso il futuro? Il ciclo di spettacoli classici è il momento centrale di un intero anno di lavoro al quale prendono parte decine di persone, il nostro personale e le maestranze. La ricchezza dell’Inda sono sempre state queste persone, la loro passione, le loro professionalità. E’ attraverso il loro lavoro che possiamo realizzare spettacoli di qualità e restituire all’Inda quella dimensione internazionale che merita e che siamo certi di poterle restituire. Ma la sfida dell’Inda – e anche la mia nella qualità di presidente – è quella di fare conoscere e crescere tutte le altre innumerevoli iniziative che durante tutto l’anno l’istituto porta avanti. Tra queste, visto che si parla di futuro, mi piace pensare al costante dialogo con i giovani attraverso l’Accademia d’arte del dramma antico, per la quale vogliamo assolutamente ottenere il riconoscimento universitario, e il Festival internazionale del teatro classico dei giovani che anche quest’anno, alla sua ventunesima edizione, vedrà l’arrivo in provincia di studenti da tutto il mondo. Sono questi giovani la linfa vitale della nostra missione ed è nei loro occhi e nel loro entusiasmo che vedo il nostro futuro.

 Presidente, Giancarlo Garozzo

Presidente, Giancarlo Garozzo

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’INDA di Gaspare Urso Il presidente dell’Inda è Giancarlo Garozzo, che è anche sindaco di Siracusa. Trova “una bellissima responsabilità” quella di presiedere la Fondazione ed è pienamente consapevole che l’Inda si definisce in rapporto al Teatro greco. Sono due “pezzi” dell’anima di Siracusa… La nomina a presidente dell’Istituto nazionale del dramma antico non può non portarti a pensare alla storia di questa prestigiosa istituzione. Ti soffermi per un momento sulla soddisfazione personale ma poi guardi a un cammino fatto tanto dalle parole dei grandi drammaturghi quanto dai volti di chi ha dato vita a personaggi come Medea, Edipo, Aiace, Oreste. Fai i conti con una storia che ha visto protagonisti interpreti come Vittorio Gassman, Valeria Moriconi, Giorgio Albertazzi, Salvo Randone e Ugo Pagliai, registi come Irene Papas, Luca Ronconi, Peter Stein e autori come Pier Paolo Pasolini, Salvatore Quasimodo e Vincenzo Consolo. E’ una bellissima responsabilità quella di presiedere questo istituto e lo è ancora di più perché la storia dell’Inda è legata strettamente a quella del Teatro Greco, uno dei simboli di Siracusa in tutto il mondo. Sulle pietre di questo meraviglioso sito si sono sedute intere generazioni, milioni di spettatori che hanno potuto vivere emozioni indimenticabili ed è in questo teatro che ancora oggi ci fermiamo a riflettere e a discutere su temi che ci toccano tutti da vicino. L’Inda e il Teatro Greco sono l’essenza stessa dell’anima di Siracusa perché si portano dentro e contribuiscono a fare vivere i germogli di una cultura che ha fatto nascere la nostra città. Un dialogo, quello tra antico e moderno, reso possibile da una macchina teatrale capace di allestire tre diversi spettacoli contemporaneamente all’interno di uno scenario come quello del Teatro Greco che non ha eguali nel mondo. Ogni anno oltre 500 persone si mettono al lavoro per rendere possibile una vera e propria magia. L’istituto nazionale del dramma antico è una risorsa non solo rispetto al rinnovarsi di una sfida culturale, quella di ridare vita al dramma antico restituendolo alla scena di un grande teatro, ma anche perché crea un importante indotto economico per tutto il territorio siciliano. Da un lato c’è il ritorno economico in termini di presenze turistiche, grazie alle migliaia di spettatori che ogni anno scelgono di assistere agli spettacoli classici, dall’altro ci sono appunto le decine di ditte che sono ciascuna una parte fondamentale in un ingranaggio che altrimenti non potrebbe funzionare. Penso anche che sia fondamentale la collaborazione con la Regione per consentire all’Inda di continuare la propria missione e al tempo stesso individuare quelle strade indispensabili per fare veramente della cultura e del turismo una risorsa per tutta la Sicilia. E se Teatro Greco e Inda sono pezzi dell’anima di Siracusa, tra le decisioni prese dal consiglio d’amministrazione c’è quella di “aprire” il teatro e il ciclo di spettacoli classici nelle “giornate siracusane”. Le rappresentazioni classiche sono una festa per tutta la città, un momento atteso che in tanti ricordiamo fin da piccoli. E’ per questo che in un momento in cui tante famiglie sono in difficoltà, a tutto il consiglio d’amministrazione è sembrata una scelta opportuna quella di offrire la possibilità a quanta più gente possibile di assistere agli spettacoli. Mi piace però sottolineare anche la decisione di portare avanti l’attività dell’Istituto all’insegna della trasparenza, partendo dalla scelta dei tre nomi da presentare al ministero dei Beni culturali per la scelta del sovrintendente. Come vede la “sua” Inda nella strada verso il futuro? Il ciclo di spettacoli classici è il momento centrale di un intero anno di lavoro al quale prendono parte decine di persone, il nostro personale e le maestranze. La ricchezza dell’Inda sono sempre state queste persone, la loro passione, le loro professionalità. E’ attraverso il loro lavoro che possiamo realizzare spettacoli di qualità e restituire all’Inda quella dimensione internazionale che merita e che siamo certi di poterle restituire. Ma la sfida dell’Inda – e anche la mia nella qualità di presidente – è quella di fare conoscere e crescere tutte le altre innumerevoli iniziative che durante tutto l’anno l’istituto porta avanti. Tra queste, visto che si parla di futuro, mi piace pensare al costante dialogo con i giovani attraverso l’Accademia d’arte del dramma antico, per la quale vogliamo assolutamente ottenere il riconoscimento universitario, e il Festival internazionale del teatro classico dei giovani che anche quest’anno, alla sua ventunesima edizione, vedrà l’arrivo in provincia di studenti da tutto il mondo. Sono questi giovani la linfa vitale della nostra missione ed è nei loro occhi e nel loro entusiasmo che vedo il nostro futuro.

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