Uno dei grandi successi del cinquantaduesimo ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa in scena all’Anfiteatro Romano di Ostia Antica. La tragedia Fedra di Seneca, diretta da Carlo Cerciello, dopo aver raccolto consensi unanimi, da critica e pubblico, sia a Siracusa che nella prima tappa del tour estivo al Teatro Antico di Segesta, inaugurerà il 10 e 11 settembre la rassegna “Il Mito e il Sogno” che riaprirà il suggestivo sito dell’Anfiteatro romano di Ostia Antica
Il progetto rientra nella volontà del ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini di rilanciare i teatri di pietra presenti in tutta Italia. Il percorso è stato avviato lo scorso anno con la riapertura al teatro del Colosseo che ha visto protagonista proprio la Fondazione Inda con la messa in scena all’interno dell’Anfiteatro Flavio di Medea di Seneca diretta da Paolo Magelli.
“La presenza a Ostia Antica – ha dichiarato il commissario straordinario della Fondazione Inda Pier Francesco Pinelli – si inserisce nel percorso di rilancio delle attività dell’Inda e testimonia la strategia di allestire spettacoli di qualità da presentare nei teatri di pietra italiani e internazionali in linea nella mission della Fondazione: la valorizzazione della cultura e del teatro classico. Quest’anno l’Inda torna nei teatri di pietra siciliani con le tappe a Segesta a luglio e Taormina, il 3 e 4 settembre, ed è per noi motivo di grande orgoglio riaprire un luogo splendido come l’Anfiteatro Romano di Ostia Antica. Per la prima volta nella sua storia l’Inda sarà presente nella stessa stagione con una delle sue produzioni in tre teatri di pietra oltre al teatro greco di Siracusa. Riuscirci in quest’anno in cui ogni attività è stata avviata con mesi di ritardo significa che la Fondazione è matura per un svolgere ruolo di diffusione del teatro antico più rilevante”.
Il regista Carlo Cerciello ha definito il proprio spettacolo “un lavoro di grande forza collettiva che mette insieme grandi intelligenze teatrali e artistiche per allestire una tragedia profondamente moderna”. “Fedra – ha aggiunto il regista campano – è la tragedia dei grandi intrecci psicologici e delle contraddizioni”. La messa in scena del testo di Seneca prodotta dalla Fondazione Inda fa leva anche sulla scena di Roberto Crea, sui costumi pensati da Alessandro Ciammarughi, le musiche di Paolo Coletta e le coreografie di Dario La Ferla. La traduzione è stata affidata a Maurizio Bettini.
Protagonisti sul palco Imma Villa (Fedra), Fausto Russo Alesi che interpreta sia Ippolito che Teseo, Bruna Rossi (la nutrice), Sergio Mancinelli (il messaggero), Simonetta Cartia ed Elena Polic Greco (prime corifee), Claudia Zappia, Nadia Spicuglia, Maddalena Serratore e Federica Cavallaro (corifee). A completare il cast di questa produzione imponente gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico, altro fiore all’occhiello della Fondazione Inda e segno tangibile del lavoro che ogni anno l’Istituto nazionale del dramma antico porta avanti nella formazione dei giovani attori.