La Fondazione Inda piange la morte di Fernando Balestra. Prima consigliere d’amministrazione e poi sovrintendente per 8 anni, Balestra ha segnato un pezzo di storia dell’Inda rilanciando l’attività e allestendo stagioni che sono state dei veri e propri trionfi. A Balestra si devono la riapertura della scuola di teatro della Fondazione Inda, segno della grande attenzione che ha sempre avuto per la formazione dei giovani, così come le tante tournée che hanno portato l’Istituto nazionale del dramma antico nei più prestigiosi teatri del mondo e i “Fuochi di Prometeo”, altra iniziativa riservata alle giovani generazioni.
Quello stesso fuoco che ha sempre animato Fernando Balestra in tutta la sua carriera e nei suoi anni alla guida dell’Inda.
A Balestra va il nostro abbraccio più grande.
Con Fernando Balestra scompare un eccezionale interprete degli insegnamenti dei Padri Fondatori dell’INDA. Versatile e innovativo, durante la sua direzione dell’Istituto ha saputo unire tradizione e modernità. Il suo metodo di produzione artistica costituisce una pietra miliare nella vita dell’INDA,capace di proiettarlo verso un’era di successi e di rigore. Ricorderemo Balestra come un uomo libero e coraggioso, un paladino della dignità dell’uomo, del senso della tolleranza e della convivenza. Ci mancherà.
Pietro Floriddia
Presidente Collegio dei revisori dei contiArrivammo all’Inda nello stesso periodo. Lui da consigliere di amministrazione, e dopo qualche mese Sovrintendente, e io da presidente del collegio dei revisori.
La fondazione meritava in quel periodo una nuova rinascita e Fernando si sobbarcò tale gravoso impegno dando vita a spettacoli, a stagioni che rimarranno nella storia del teatro classico pur tenendo egli molto presente i sempre più rigorosi vincoli di bilancio e questa era la nostra preoccupazione.
Pur nell’assoluto e religioso rispetto delle nostre diverse competenze nacque una bella amicizia e anche di trasparente collaborazione istituzionale. Ho conosciuto un uomo di profonda cultura, di grande professionalità e immensamente generoso. Immaginavo che ero testimone di grandi stagioni che già stavano dando i giusti frutti e che sarebbero continuati nel tempo. Non credo che mi stavo sbagliando.
Ero affascinato dalla sua disinvoltura con la quale otteneva dai suoi collaboratori, votati alla causa, il massimo sapendo creare così un invidiato gruppo affiatato.
Mi ha fatto conoscere aspetti reconditi del teatro italiano. Ho imparato, la paternità è sua, che quella attrice era “di una bellezza imbarazzante”. Non immaginavo prima, sbagliando, che la bellezza potesse anche essere imbarazzante. Ha regalato a mia figlia dei testi per la sua tesina di maturità. Potrei ancora proseguire. Forse complice la nostra napoletanità e la sua intelligenza che mi ha permesso di conoscere e amare Siracusa lasciandomela nel cuore come sono certo che è rimasta a lui. Troppo presto sei andato via. Che scherzo è ? Sei andato via mentre lavoravi, ancora una volta, per il teatro. Grazie per quello che mi hai dato. Gli altri ti hanno ringraziato per quello che hai dato al teatro.
Buon viaggio Fernando
Ciao
Natale Monsurrò