L’Isola
della Luce
Cantata per soli, coro ed orchestra
Musica: Nicola Piovani
Testi: Vincenzo Cerami, Sicilo, Byron, Omero, Einstein, Mesomede di Creta, Elytis, Seferis
Voci cantanti: Tosca, Maria Rita Combattelli
Voce recitante: Massimo Popolizio
Direttore: Nicola Piovani
Mandoloncello: Pasquale Filastò
Flauti: Alessio Mancini
Clarinetto, sax: Marina Cesari
Batteria: Ivan Gambini
Tastiera: Sergio Colicchio
Chitarra: Nando Di Modugno
Basso elettrico: Marco Loddo
Percussioni: Vittorino Naso
Pianoforte: Bruno Moretti
Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania
Archi
Violini primi: Vito Imperato, Gioacchino Pantò, Riccardo Urbina
Violini secondi: Giovanni Anastasio, Salvatore Bentivegna, Egle Denaro
Viole: Clelia La Venia, Mattia Sapia
Violoncelli: Benedetto Munzone, Vincenzo Di Silvestro
Contrabbasso: Alberto Fidone
Coro
Soprani: Serena Cassarà, Martina Scuto, Caterina Mazzei, Roberta Celano, Giada Scarpato, Myriam Carciotto
Tenori: Andrea Pulvirenti, Giovanni Abbadessa, Diego Cannavò
Baritoni: Natale Anastasi, Stefano Strano, Gianluca Failla
Quando ho visitato per la prima volta il sito archeologico dell’isola di Delos, uno dei punti più luminosi dell’intero nostro pianeta, il grande archeologo Hadjidakis, che a quest’isola ha dedicato parte della sua vita, mi ha introdotto nel seduttivo mito della nascita di Apollo che a quest’isola è strettamente legato. Apollo nacque a dispetto degli dei, i quali erano contrari alla sua nascita perché la sua sublime divinità avrebbe portato Luce ai mortali: gli dei erano ostili alla nascita della luce! E mentre ascoltavo le peripezie della madre Latona – o Leto che dir si voglia – ospitata a Delos per partorire dopo lunghissime doglie, la mia mente istintivamente riandava alle letture giovanili sulla fisica moderna, agli scritti divulgativi sulla teoria della relatività, e all’impressione che mi faceva sentir parlare della «invalicabilità della velocità della Luce». C’è per me qualcosa di divino in quel termine «invalicabilità», e la lettera appassionata degli scritti filosofici – o pseudo-filosofici – di Albert Einstein mi ha segnato per anni. Si sommano le emozioni: la favola sublime di Apollo, l’invenzione della cetra di Hermes, le parole che diventano Canto, gli interrogativi cosmici espressi da Einstein con candore ginnasiale, la favolosità di una civiltà così lontana nel tempo dalla mia civiltà, che oggi è sgomenta per il terrore dei black out metropolitani, la mancanza di energia, l’assenza di Luce. Le metafore abbondano e abbondano le ragioni per desiderare di tradurre in musica queste sconnesse emozioni. L’Isola della Luce è una composizione che prova a cantare la bellezza dei grandi interrogativi senza risposta, la loro struggente e fragile seduzione, la fede cosmica sempre in bilico fra il panico dello smarrimento e la serena luminosità del mistero. L’isola di Delos “la luminosa” fu così chiamata da Apollo, precedentemente si chiamava Ortigia, come l’isola di Siracusa in cui presentiamo la nuova edizione di questa cantata e il Teatro Greco di Siracusa mi sembra il luogo più adatto per proporre la nuova edizione dell’Isola della Luce. La Sicilia è isola di luce, Siracusa è luogo di luce. In questa occasione, in questo tempo funesto, il canto propiziatorio alla luce contenuto nell’opera è anche un’invocazione alla luce simbolica del Teatro, dei teatri. Una luce che si è spenta a causa di una sciagura sociale, a causa di un’epidemia. Altre volte, nei secoli passati, questo è accaduto e il Teatro, dopo periodi di sofferenza, è sempre tornato a illuminare la nostra civiltà. Eseguiremo L’Isola della Luce nella speranza che passi presto la tempesta e torni a risplendere la Luce nei nostri Teatri affollati di pubblico felice di assembrarsi.
Nicola Piovani
Graziella Seminara
Presidente Conservatorio Vincenzo Bellini
Lo spettacolo L’isola della luce di Nicola Piovani, alla cui realizzazione concorreranno professori e studenti del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, costituisce la prima concreta attuazione della convenzione con la Fondazione INDA sottoscritta a inizio del 2020, che prevede l’elaborazione di progetti condivisi di formazione, ricerca e produzione artistica e la promozione di attività laboratoriali e di tirocinio, di seminari e workshop. Fra i progetti in cantiere più rilevati vi è il recupero e la presentazione al pubblico in prima esecuzione contemporanea delle partiture prodotte nel corso del Novecento per le rappresentazioni classiche dell’INDA da grandi compositori del Novecento quali Zandonai, Pizzetti, Malipiero, Petrassi, Theodorakis, Sciarrino.



DATE
Nicola
Piovani

Vincenzo
Cerami

Tosca

Massimo
Popolizio
