Concept
Sconfinamenti
L’idea dei precisi confini dell’esistenza e della necessità di vivere entro quei confini, oltre i quali si pagano prezzi drammatici, innerva il teatro greco antico a partire dal primo testo a noi rimasto, primo di tutto il teatro occidentale, “ I Persiani “ di Eschilo ( 472 a. Ch ). Nella scena centrale, Dario chiarisce ai cortigiani e alla regina Atossa il perché della sorprendente sconfitta di Salamina. Suo figlio Serse aveva dimostrato hybris, vale a dire arroganza mista a superbia, valicando i limiti imposti dalla natura a ogni uomo, creando terra dove c’era il mare e viceversa.
Tale tracotante sfida aveva causato una sconfitta clamorosa e la fine dell’impero di Persia. La tragedia, inoltre, manda in scena il primo vistoso conflitto tra Occidente ( i Greci) e Oriente ( i Persiani), delineando confini che ancor oggi pare impossibile sanare, pacificare, acquetare. Un confine netto è anche quello imposto ai Tebani dal re Creonte attraverso il bando emanato in “Antigone” di Sofocle ( 442 a. ch ?) contro chiunque tenti di seppellire i nemici della patria. Il primo di quei nemici, Polinice, per la giovinetta Antigone è suo fratello. Quindi la figlia di Edipo trasgredisce quel divieto ‘gridato’ con un bando pubblico e imposto da un provvisorio potere politico, opponendo la forza della propria coscienza e della legge non scritta degli dei, che le impone di onorare il fratello e valicare quella barriera, a prezzo della propria morte.
Pochi anni dopo va in scena la prima tragedia a noi rimasta di Euripide, “ Alcesti” ( 438 a. Ch ) ove il prologo è già una lotta tra il dio Apollo e la Morte, che fissa paletti che non si possono oltrepassare. Alcesti però “ è viva e morta pare”, unico personaggio della tragedia greca che agisce “in limine mortis”, ed esce di scena, in un ambiguo finale, nella stessa condizione. I confini tra il vivere reale e quello prospettato nell’aldilà sono labili in questa tragedia, la più imprendibile, forse, di tutto il V secolo a. Ch. È possibile tracciare, ed esistono davvero, linee di demarcazione non valicabili?

