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ORTYX DRAMA FESTIVAL – I EDIZIONE

da | Set 18, 2019

Ortyx Drama Festival è un percorso di nuovi incontri teatrali interamente organizzato e autogestito dagli Allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico “Giusto Monaco”. L’obiettivo è di costruire un’occasione per gli stessi allievi di sperimentarsi in maniera autonoma e libera nella creazione dei propri progetti artistici. Un progetto nato dall’esigenza condivisa di trovare spazi, geografici e temporali, dedicati alla propria crescita professionale.

Per questa prima Edizione è prevista la realizzazione di tre spettacoli principali che verranno affiancati da sei eventi OFF in tre locali e tre luoghi all’aperto. Per eventi OFF intendiamo performance volte a valorizzare spazi alternativi attraverso i linguaggi dello spettacolo dal vivo al fine di favorire un incontro tra teatro e territorio al di fuori degli spazi teatrali convenzionali.
Il periodo previsto per il Festival andrà dal giorno domenica 6 ottobre al giorno venerdì 11 ottobre 2019.

Gli eventi hanno l’obiettivo di presentare al pubblico il risultato finale di un periodo di ricerca e laboratorio condotto dagli allievi stessi in base alle necessità di sperimentazione di ognuno.

  • AUDIORICORDI: Cosa resta al poeta dopo l’esperienza? Resta il ricordo che diventa parola. La parola che diventa suono. Nel ricordo tutto si fa onirico e il già vissuto sembra – al poeta – uno star vivendo in un qui ed ora, fuori dal tempo, dallo spazio e dalla materia, eppure assolutamente presente. Un qui ed ora dove i sentimenti, le sensazioni, le emozioni si posano leggere sul cuore del poeta per poi volare via. Tutto esiste senza però essere tangibile.
  • VISITA ALLA CONTESSA EVA PIZZARDINI: Un testo leggero e divertente che fa riflettere su quanto spesso siamo abbagliati da questa società che basa la felicità sulla ricchezza. È quindi compito dell’arte, della poesia, dell’immaginazione, dell’attore, riportare umanità tra esseri diventati ormai disumani e privi di poesia.
  • MEDEA: Attraverso una regia fresca si vuole indagare liberamente la dimensione che permette, in Medea di Euripide, il passaggio dalla lucidità della progettazione alla furia degli impulsi. La tragedia diventa agone di scontro culturale tra la spiritualità atavica di Medea e la retorica a volte anche parodistica dei cittadini greci.
  • LA STAGIONE DELL’HARMATTAN NON È ANCORA FINITA: Qual è il pericolo della narrazione unica? La stagione dell’harmattan non è ancora finita: non possiamo frenare il vento, né le storie che porta con sé, a cavallo tra Nigeria e Stati Uniti d’America. Un lavoro autenticamente collettivo, una drammaturgia a 18 mani, ispirata a Quella cosa intorno al collo e alla militanza della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie.
  • L’AMMORE E’ NAPULE: Un viaggio che inizia dall’etimologia della lingua napoletana, dalle radici, dalla sua essenza. Attraverso aneddoti, piccoli giochi di parole e traduzioni dall’italiano capiremo insieme cosa c’è dietro questa lingua, per poi arrivare al nostro tema: l’amore, l’ammore e’ Napule.
  • RIFLESSI: Ambientazione scarna, dieci scene, ognuna il riflesso dell’altra. I tre personaggi, Alice, L.A. e Z, si muovono al confine tra onirico e reale, attraverso uno stile drammaturgico che richiama quello dello slam poetry. Il dramma è incentrato sul mistero di Alice, avvocato e moglie di L.A. – avvocato anche lui -. Quest’ultimi nella scena iniziale ripercorrono la loro vita di coppia in un dialogo serrato d’immagini e ricordi confusi. In questa nebbia apparente Alice si ritrova a dialogare con Z, figura misteriosa che scopriremo soltanto in corso d’opera essere una psicoterapeuta amica d’infanzia di L.A. Le ultime scene s’intrecciano tra passato e presente dove Alice verrà a conoscenza di un finale inaspettato innescato da L.A. e Z.
  • LA RIVOLTA DEL PANE, GENESI DI UNA SOMMOSSA POPOLARE: Reading di parte del capitolo XI e del capitolo XII de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni dove si narra dell’arrivo di Renzo a Milano durante i moti di rivolta popolare dell’11 Novembre 1628 che videro, nel bel mezzo di una crisi agricola ed economica causata sia dalla carestia sia dallo sperperio per la guerra tra Mantova e Monferrato, il popolo assalire e devastare vari forni della città di Milano.
  • ADESSO HO DUE PENSIERI: La storia di un incontro che racconta di umanità, gratitudine, speranza e crescita. L’incontro con il diverso da noi che, liberandosi da ogni forma di preconcetto, si trasforma nella più commovente forma di arricchimento umano.
  • PRÓODOS: Con un lavoro di riscrittura e adattamento si porta avanti il tentativo di smitizzare i personaggi tragici e di renderli semplicemente degli uomini e delle donne reali, esistiti o esistenti. Perché ciò che è successo resti ricordo vivo, pulsante, in ognuno di noi. Un grande tema sotterraneo avvolge in maniera onnipresente tutta la messa in scena: la guerra. La guerra con tutto quello che comporta prima, durante e dopo. La guerra come livella, bilancia, in cui ogni vita umana avrà identico valore. Chi è il vero vincitore? Chi, il vero vinto?

Il sostegno è arrivato da tutti gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. Ogni allievo ha, infatti, contribuito alla crescita di questa iniziativa. L’organizzazione del Festival, nei suoi aspetti più tecnici, pratici e burocratici, è però affidata ad un comitato promotore e organizzativo composto da tre allievi del II anno e un allievo del I anno:
Nicola Morucci Ideatore e curatore dell’immagine
Alessio Iwasa Responsabile dei rapporti con gli Enti esterni
Daniela Quaranta Responsabile della comunicazione
Ornella Matranga Responsabile pubblicità e social media

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