Le Supplici

Danao ed Egitto, figli di Belo, re d’Egitto,entrano in conflitto. Il primo è padre di cinquanta figlie e il secondo di cinquanta maschi che vogliono prendere per spose le figlie di Danao. Sia Danao che le figlie rifiutano il matrimonio e fuggono su una nave che li porta ad Argo, patria della loro progenitrice Io. I Pelasgi che occupano l’Argolide accettano di dare asilo ai fuggitivi e respingono un tentativo degli Egizi, sopraggiunti a loro volta, di impadronirsi delle cugine.

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Ifigenia in Aulide

La flotta greca sta per salpare dal porto di Aulide, sotto il comando di Agamennone, per vendicare l’affronto di Paride, il rapitore della bellissima Elena, moglie di Menelao. All’inizio della tragedia il re racconta a un vecchio servo che la dea Artemide, adirata con i Greci, blocca la flotta con una bonaccia e che l’indovino Calcante ha annunciato che per placare la collera della dea è necessario sacrificare Ifigenia, figlia di Agamennone. Agamennone ha mandato una lettera per fare giungere la figlia in Aulide con in pretesto di darla in sposa ad Achille, ma poi si è pentito e vorrebbe che il vecchio portasse un messaggio segreto alla sua famiglia dicendo di tornare indietro…

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Medea

Ripudiata da Giàsone, cui aveva consentito la conquista del vello d’oro grazie alle sue arti magiche e ai suoi crimini, Medea medita un’atroce vendetta ai danni dell’eroe che l’ha abbandonata per contrarre nuove nozze con Creùsa, figlia di Creonte, re di Corinto. Dopo aver eliminato con la magia sia la rivale sia il re, Medea mette in atto l’intento di punire il traditore Giàsone uccidendo i figli avuti da lui. Al padre annichilito dal dolore l’eroina, fuggendo su un carro alato, lascia l’amara consapevolezza che non vi sono dèi negli alti spazi del cielo, ove al loro posto si colloca l’entità infera della madre che toglie la vita alla sua prole…

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Le Supplici

Danao ed Egitto, figli di Belo, re d’Egitto,entrano in conflitto. Il primo è padre di cinquanta figlie e il secondo di cinquanta maschi che vogliono prendere per spose le figlie di Danao. Sia Danao che le figlie rifiutano il matrimonio e fuggono su una nave che li porta ad Argo, patria della loro progenitrice Io. I Pelasgi che occupano l’Argolide accettano di dare asilo ai fuggitivi e respingono un tentativo degli Egizi, sopraggiunti a loro volta, di impadronirsi delle cugine.

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Ifigenia in Aulide

La flotta greca sta per salpare dal porto di Aulide, sotto il comando di Agamennone, per vendicare l’affronto di Paride, il rapitore della bellissima Elena, moglie di Menelao. All’inizio della tragedia il re racconta a un vecchio servo che la dea Artemide, adirata con i Greci, blocca la flotta con una bonaccia e che l’indovino Calcante ha annunciato che per placare la collera della dea è necessario sacrificare Ifigenia, figlia di Agamennone. Agamennone ha mandato una lettera per fare giungere la figlia in Aulide con in pretesto di darla in sposa ad Achille, ma poi si è pentito e vorrebbe che il vecchio portasse un messaggio segreto alla sua famiglia dicendo di tornare indietro…

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Medea

Ripudiata da Giàsone, cui aveva consentito la conquista del vello d’oro grazie alle sue arti magiche e ai suoi crimini, Medea medita un’atroce vendetta ai danni dell’eroe che l’ha abbandonata per contrarre nuove nozze con Creùsa, figlia di Creonte, re di Corinto. Dopo aver eliminato con la magia sia la rivale sia il re, Medea mette in atto l’intento di punire il traditore Giàsone uccidendo i figli avuti da lui. Al padre annichilito dal dolore l’eroina, fuggendo su un carro alato, lascia l’amara consapevolezza che non vi sono dèi negli alti spazi del cielo, ove al loro posto si colloca l’entità infera della madre che toglie la vita alla sua prole…

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